venerdì 26 dicembre 2014

VIRTUS SAN PAOLO - BORGO GRECANICO 4 - 4

MOTTA SAN GIOVANNI. Erano tutti con il pensiero rivolto alle festività natalizie. Alcuni giocatori, erano “ sbracati”, gli occhi rivolti a Sharm El Sheik con vista sul Mar Rosso, se non al volo charter della last minute per la Maldive. Il resto alla frittolata e contorno di…” zippuli e curcuci ’nda facimu bona ‘a cruci”, costolette alla brace, salsicciotti arrosto, sanguinacci, torroni, panettoni, crespelle con la ‘sarda’, la ricotta o con il miele; petrali della nonna e stomatico casereccio. Lasciamo stare le serate con grigliata di pesce o di carne, birra e vino o la pasta al forno, lasagne e cannelloni ripieni, rimpatriate con pesce stocco e patate. Le marcature ad uomo? Ma quando maiiiiiiiii! Si aprivano praterie larghe quanto le…Bocche di Bonifacio. Un invito a nozze per i velocisti alla Usain Bolt. Ma non chiamatelo Leo Pitasi, autore di una tripletta; la prima, in terza categoria. Eppure quella vecchia volpe dei campi di gioco, Consolato Minniti, aveva aperto gli occhi ai suoi galletti di primo canto con alucce, speroni, cresta ed artigli già sviluppati, sui pericoli che
potevano nascondersi al comunale “Leandro Azzarà” campo di casa, si fa per dire. Demetrio Romeo, alias Valery Lobanovski si è presentato subito con il suo micidiale 4-3-3, che ha messo in serie difficoltà lo schieramento avverso che scendeva in campo con un timido 4-3-1-2. Commutabile in un, meno aggressivo 4-3-2-1. Mister Consolato Minniti è un mago della panchina ma in campo vanno i ‘cavalli’. Ed in questo momento nel korral non ci sono i mustang di Toro Seduto e Cavallo Pazzo. Si va avanti con quel che passa il convento. Francescani, domenicani, paolini, benedettini, carmelitani scalzi e via di seguito fanno quel che possono. Questo è il momento di fare esperienza; se non di fare gavetta o di farsi le ossa. In attesa dei momenti migliori; se e quando. Fermo restando che per l’alta classifica…nci vonnu ccippi i centu cantara. Inversamente proporzionale per il Borgo Grecanico le prospettive sarebbero di altro sapore. Il condizionale è d’obbligo. Anche questa società è seria e solida economicamente. Soprattutto, dispone di un organico di tutto riguardo. Dove, le belle individualità, ben s’incastonano nel collettivo. Segna goal a grappoli, dentro e fuori casa, ma la difesa materasso, va registrata meglio. Altrimenti, arriverà il ridimensionamento delle ambizioni e… Addio sogni di gloria; addio, castelli in aria. Al di là di queste considerazioni, tuttavia, non va sottaciuta la bella prova sul piano agonistico e spettacolare delle due formazioni in campo, incuranti degli spifferi siberiani del dirimpettaio Etna, abbondantemente imparruccato. In sottofondo dalle viscere soffusamente salgono in superficie i colpi di Vulcano, che smartella sullo scudo di Achille. Un po’ più sotto, le urla di dolore di Aci, innamorato della ninfa Galatea, schiacciato dai massi del geloso Polifemo. Calcio imprudente e spregiudicato, ma anche effervescente; con le bollicine. Calcio champagne. Vibrante, come le corde del violino di Niccolò Paganini od Antonio Stradivari in legno d’acero dei Balcani e la parti della montatura con legno di ebano e palissandro. Peccato, che la partita sia stata giocata alle dieci del mattino di domenica gelata e gli spettatori fossero impegnati in altre faccende, come la Santa Messa, l’agorà, la sala giochi o la partitella a Scala Quaranta; e, perfino il bizolo. Sebbene, i pochi intimi, non si siano annoiati. Otto reti son tante, ma potevano essere dieci-dodici, senza il solito tasso di…mangiamento’, ancora alto. In grado comunque di soddisfare il palato degli hooligans e dei warriors, accorsi per assistere incoraggiare e sorreggere i propri sostenitori; intabarrati nei loro pastrani e giacconi, cappucci di lana merina, come i calzettoni, i guanti ed i maglioni dolcevita. Una gara, tirata e sofferta sino all’ultimo respiro; tutta impeto e passione. Di tanto in tanto, esplodevano pure le inimitabili urla tarzanine di “Zi Limitri”, che parevano schizzar fuori dalla corde vocali di Beniamino Gigli in “E Lucevan le stelle”. E le sgroppate di Leo Pitasi elegante, fermo e deciso come El Paulista…”Il Caballero Misterioso è un abilissimo pistolero che si muove "nella pampa sconfinata, dove le pistole dettano legge". E' in cerca della bellissima Carmencita, che però gli preferisce un altro uomo, con il "baffo che conquista", che hanno fatto scrosciare fragorosamente gli applausi a scena aperta. Nemmeno, se fossimo “Alla Scala” di Milano per la prima della “Turandot” o della “Traviata” con Luciano Pavarotti, Josè Carreras e Placido Domingo. Una partita rustica, che ben si adattava al campo sportivo di Motta San Giovanni, rigorosamente ancora in terra battuta. Niente tatticismi, sofismi ed infingimenti, ma una partita aperta ed a fronte alta, sotto il venticello gelido che penetrava nelle ossa del ‘giovin signore’. Appena mitigato dalla tettoia della tribunetta ed a bordo campo dalla palizzata frangivento in verde attrezzato; ma, ancora troppo corta per fronteggiare in qualche modo, la Tramontana impetuosa ed il Libeccio sferzante. Partita veloce, imposta anche dalle condizioni atmosferiche polari; più adatte a Zanna Bianca ed a Michele Strogoff, il corriere dello zar. Una vittoria sfumata in maniera incredibile. Scialacquare, sperperare, dilapidare e sprecare in questa maniera fa rabbia e provoca travasi di bile. Incredibile ma vero! Il Borgo Grecanico aveva dalla sua un 4-1 a pochi minuti dal termine che la diceva tutta sulla grazia del punteggio e della più che probabile vittoria…Johann Wolfgang Goethe, nel Libro “I dolori del giovane Werther “ scrive…” Sono stato almeno cento volte sul punto di buttarle le braccia al collo! Lo sa Dio che cosa significa vedersi circondato da tanta grazia e non poterla afferrare?”. I due quintetti più il portiere: Paviglianiti. Minniti Giuseppe, Bianchetti, Triscari, Crocè, Minniti Consolato, da una parte e: Costantino, Stelitano Giovanni, Stelitano Giuseppe, Manganaro, Isaicu, Nucera, dall’altra, hanno fatto quel che hanno potuto. Tuttavia avevano di fronte due quintetti scatenati: Pitasi, Licordari, Tripodi Em., Nastasi, Laganà tra gli ospiti; Vadalà, Gattuso, D’Aguì, Mallamaci Antonino, Manglaviti, tra i locali. A parte le sostituzioni, ben numerose che nitrivano come…” Furia cavallo del West/ che beve solo caffè/ per mantenere il suo pelo/il piu' nero che c'e'/… viva la Furia del west/cintura di karate'/per sgominare la banda/piu' in gamba che c'e'/…”. Tante, tantissime emozioni, brividi e souspences, che rischiavano di mandare in fibrillazione i soupporters e gli aficionados; se non di far saltare il tappo della valvola mitralica ai dirigenti in panchina e la coronarie agli allenatori. Babbo Natale, ha scaricato ninnoli, balocchi, giocattoli e profumi dalla sua capiente slitta trainata dalla renna. Subito dopo aver doppiato le curve sopra Cambareri ed il vialone imbiancato, in mezzo a due file di pini innevati. Campesinos e peones, hanno fatto spallucce. Si poteva vincere; si poteva perdere. E va bene così. L’esperienza fa maestri. Ma, parafrasando il “Trap”, si potrebbe sibilare…” Non dire mai “gatto” se non ce l’hai nel sacco”. E perfino, chiosando la buon’anima dell’ineffabile Vujadin Boskov…”Pallone entra quando Dio vuole. Partita finisce, quando arbitro fischia”.
Domenico Salvatore
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VIRTUS SAN PAOLO - BORGO GRECANICO 4 - 4
MARCATORI: 10'pt Pitasi, 36'pt Mallamaci Antonio, 40'pt Tripodi Em., 5'st Moscato (rig.), 22'st Pitasi, 25'st D'Aguì, 30'st Pitasi,  43'st Gattuso

BORGO GRECANICO: Costantino, Stelitano Giovanni, Stelitano Giuseppe, Manganaro, Isaicu, Nucera, Pitasi, Licordari, Tripodi Em., Nastasi, Laganà. all. Demetrio Romeo
a disposizione: Tripodi Fortunato, Labate, Squillaci, Romeo, Branca, Verduci

VIRTUS SAN PAOLO: Paviglianiti, Minniti Giuseppe, Bianchetti, Triscari, Crocè, Minniti Consolato, Parisi, Vadalà, Gattuso, D’Aguì, Mallamaci Antonino, Manglaviti. all. Consolato Minniti
a disposizione: Praticò, Paviglianiti P., Mallamaci Manuel, Moscato

NOTE: angoli 3-3;  rimesse laterali 16-14; punizioni 14-17

ARBITRO: Giuseppe Barbaro di Reggio Calabria

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